È DIFFICILE MANIPOLARE UN GIOVANE GIOIOSO

Ho scritto il libro Il grido inascoltato S.O.S. giovani, perché mi sono resa conto di quante morti invisibili ci sono oggi a causa di un disagio sempre più profondo e drammatico che si sta diffondendo in maniera esponenziale e che prende un numero sempre più alto di giovani. Dobbiamo prenderne consapevolezza perché i dati ci interpellano tutti in prima persona.

Sono partita dalla strada, dalle zone più calde per poi arrivare a far prevenzione, cosa molto importante. Proprio andando nelle scuole ci siamo resi conto che l’ottanta per cento dei ragazzi, già alle medie, vivono queste drammatiche caratteristiche del mondo giovanile che sono l’uso e l’abuso di sostanze, di alcol, ma anche di ogni tipo di dipendenza: ludopatia, sesso, cibo, internet addiction.

Ma la caratteristica di fondo che li accomuna un po’ tutti è questa: una profonda solitudine proprio per aver fatto l’esperienza dell’usa e getta, un forte grido di “ho bisogno di amore”, ma anche una grande paura della vulnerabilità dell’amore.

Lo possiamo sapere perché i ragazzi della comunità che entrano nelle scuole raccontano le loro storie e così, parlando da cuore a cuore, gli studenti buttano giù le loro maschere con cui sono abituati a vivere e ci mettono il cuore in mano.

Ci tengo a sottolineare che normalmente ci si ferma a parlare solo delle droghe e anch’io pensavo fosse il problema principale. No!  Le cifre sono da guerra mondiale.

Ho voluto sottolineare in questo libro che la dipendenza dal sesso, il mercato del sesso superano di molto le droghe. Di questo non se ne parla, ma le ferite al cuore che produce tale dipendenza a volte sono terribili! Se noi pensiamo soltanto ai dati degli abusi che ricevono i bambini (si parla di 250 milioni di bambini abusati) è qualcosa di impressionante. E come dire che una persona su tre riceve abusi da bambino/a e sono ferite che ti segnano per tutta la vita.

Così pure la violenza. Non è un fenomeno isolato, è un fenomeno assolutamente diffusissimo tra ragazzi. Non serve il bullismo. C’è proprio un’aggressività crescente che nasce da varie motivazioni. Si parlava di educazione. Dove sta il problema? Prima avevamo punti di riferimento saldi: c’erano i genitori, c’erano gli educatori, c’era il sacerdote. Oggi ogni ragazzo sta in media su internet quattro ore (ci sono studi che lo certificano). E che cosa significa? Che i ragazzi non hanno più punti di riferimento stabili e sicuri. Cioè c’è una rinegoziazione continua sia dei loro valori sia dei loro miti. E questo porta al fatto che in una società liquida abbiamo personalità liquide  che sono un po’ come delle bandiere al vento di ogni uragano che arriva. E i genitori a volte ascoltano poco, sono poco presenti e troppo permissivi. Cioè dei sani no, dei sani out out sono importanti per la crescita sana di un ragazzo.

Eppure posso gridare con tutte le mie forze che c’è una grande speranza.

Tantissimi ragazzi che avevano fatto propria l’esperienza di aver cercato la gioia nelle vie del mondo e aver trovato inferno, morte, solitudine, angoscia, accostandosi a Nuovi Orizzonti, hanno intrapreso un lungo cammino di conoscenza di sé, di guarigione del cuore e soprattutto di contatto diretto con la Parola di Dio e i sacramenti e hanno gustato la bellezza e la fatica della vita comunitaria.

Solo nel sentirsi davvero amati per quello che sono, nelle loro ricchezze e nelle loro povertà,  hanno sperimentato che è possibile incontrare la felicità vera, quella che riempie il cuore.

Ora stanno percorrendo quelle stesse strade, scuole, spiagge, luoghi di aggregazione giovanile, per testimoniare che c’è una pienezza di vita che tutti i giovani possono riscoprire grazie all’amore.

E quando un giovane è felice nulla e nessuno lo può più manipolare!

Nel programma di “Sulla Via di Damasco” un faccia a faccia con Chiara Amirante in occasione del nuovo libro “Il grido inascoltato. SOS giovani” in preparazione al Sinodo dei giovani.