Dove trovare la forza di abbracciare il bisognoso che crea repulsione?
Io personalmente trovo la forza nella preghiera, perché la preghiera ti promette di scoprire quanto pazzamente ci ha amato Colui che è l’Amore e dinanzi a quel
“amatevi come io vi ho amato”
diventa anche un’esigenza del cuore. C’è anche una frase molto bella in Matteo 25 che ci ricorda che cosa ci verrà chiesto alla fine della vita. Ci verrà chiesto quanto abbiamo amato e quanto non abbiamo amato:
qualunque cosa avete fatto ad uno di questi piccoli l’avete fatto a me.
Per me è importante questa attenzione a Gesù presente in ogni prossimo. Anche nel Padre nostro ogni giorno ci ricordiamo che siamo fratelli, per cui pensare che tuo fratello sta male e tu te ne disinteressi è un po’ un controsenso.
Ma penso che, al di là della fede, l’amore sia comunque un’esigenza, una legge inscritta nel cuore di ogni uomo; quindi tutti noi, se abbiamo il coraggio in qualche modo di entrare in punta di piedi nelle storie di qualcuno che soffre e metterci in ascolto del suo grido, questo grido ti interpella per cui tu non puoi più fare a meno di cercare di rispondere.
Il primo ragazzo che ho incontrato per strada, appunto, aveva deciso di suicidarsi e scrisse questa frase: “nonostante la vostra indifferenza noi esistiamo” . Accorgermi quanto l’indifferenza uccide e quanto invece un semplice ascolto può riaccendere la speranza è stato fondamentale per me e ho visto in questi anni che l’amore è la forza più potente che noi abbiamo, cioè l’amore è davvero quella forza che fa breccia nei cuori induriti dalle violenze della vita, è quella luce capace di diradare le tenebre di notti infernali che imprigionano i cuori, è quel balsamo capace di lenire le ferite che spezzano il cuore e fa fiorire i deserti.
Per cui tu, più fai l’esperienza di vedere i miracoli che l’amore compie, più senti l’esigenza di lasciarti interpellare da quelle che sono le richieste di tanti fratelli in difficoltà e di cercare, nel tuo piccolo, di dare una risposta.