Chiara: Come hanno reagito i ragazzi di strada al Vangelo?

Chiara, tu dai primi tempi hai proposto ai ragazzi accolti dalla strada, dalla droga, dalla prostituzione, il Vangelo come via di guarigione del cuore. Come hanno reagito i ragazzi accolti?

Se scopri qualche cosa di grande senti il bisogno di condividerlo con il numero maggiore di persone possibili.

Per me l’incontro col Vangelo è stato come fare l’esperienza di cosa vuol dire camminare in un deserto e finalmente trovare la sorgente e lì senti il bisogno di andare da altri che stanno morendo di sete a dire loro che c’è questa sorgente.

Io non è che andavo in strada a parlare di Gesù, andavo in strada per mettermi in ascolto della sofferenza e del grido di aiuto che tanti mi consegnavano in qualche modo, poi erano loro stessi a domandarmi:

ma a te chi te lo fa fare? Chi ti fa rischiare la tua vita per noi in zone in  cui non viene nessuno?

E io condividevo semplicemente la mia esperienza, raccontando di come l’incontro con Gesù aveva cambiato la mia vita e la reazione era sempre di grande curiosità e quindi, come nominavo Gesù, si formava questo drappello di ragazzi tutti tatuati, pieni di cicatrici, galeotti, trafficanti, di tutto di più. E continuavano a domandarmi:

ma come, tu rischi la vita per Gesù? A noi nessuno ci ha mai parlato di Gesù come qualcuno che dona la gioia!

Diventava veramente una condivisione coinvolgente per tutti in cui io non facevo nient’altro che condividere le mie esperienze di vita e quasi sempre il liet motif era:

vogliamo incontrare questo Gesù che ci porta a rischiare la vita per noi e se questa gioia che vediamo nei tuoi occhi viene da Lui, vogliamo conoscerlo.

Anche se naturalmente erano tutti ragazzi lontanissimi dalla fede. In comunità in particolare ho fatto a tutti questa proposta: non importa se sei credente o non credente, noi cristiani crediamo che Cristo è stato un grande uomo, niente di meno che il Signore della creazione e quindi se forse è vero, come tanti credono, che lui è venuto ad abitare in mezzo a noi, può valer la pena provare a vivere quello che lui ci ha detto. Chi più di lui conosce il nostro cuore?

Questa proposta molto semplice a noi ha cambiato la vita. I ragazzi vedono altri ragazzi risorti, nel senso che si vede la gioia vera che tu hai negli occhi, quella che tu cerchi, e questo è convincente; e quindi, se all’inizio sono tutti lontanissimi dalla Chiesa (ce l’hanno a morte con le chiese, con Dio), vedere semplicemente quella gioia che loro cercano in altri ragazzi che sono usciti dall’inferno, oltre che vederla in me, li convince. E dicono: proviamo! Se ha funzionato questo Vangelo con loro magari funziona anche per me. E funziona!

Perché se ci sono oggi 500.000 Cavalieri della Luce che percorrono le strade dove si vive di violenze, di espedienti e di droga, per testimoniare: “ero disperato, sono risorto e voglio testimoniarlo a te”, evidentemente questa via che Cristo ci propone funziona veramente. E sono convinta che non ci sia altra via in cui si possa trovare la guarigione del cuore forte e profonda, se non quella di un percorso spirituale anche perché dai un senso alla sofferenza.

Provare per credere!