L’omelia di S.Em. Card. Marc Ouellet nella Pentecoste a Nuovi Orizzonti fondata

La solennità di Pentecoste è il momento centrale della famiglia Nuovi Orizzonti. Quest’anno S.Em. Card. Marc Ouellet ha partecipato all’intera giornata di festa presiedendo la Celebrazione Eucaristica in concomitanza dei suoi 50 anni di sacerdozio.
Durante la Messa sono stati 64 i nuovi “Piccoli della Gioia” che hanno detto il loro sì a Dio, di cui 19 con gli impegni definitivi e 45 con i primi impegni, insieme a tanti altri che hanno rinnovato la propria consacrazione o i loro impegni come Cavalieri della Luce. La giornata è stata ritmata da testimonianze, momenti di animazione e spettacolo dei ragazzi, momenti di preghiera, l’intervento di Chiara Amirante.

Qui di seguito è possibile leggere il testo integrale dell’omelia del Cardinale Ouellet collaboratore di Papa Francesco in qualità di Prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina.


L’omelia di S.Em. Card. Marc Ouellet nella Pentecoste 2018 a Nuovi Orizzonti


“O Signore, manda il tuo Spirito a rinnovare la faccia della terra”

Cari amici di Nuovi Orizzonti, quale fortuna celebrare con voi questa solennità della Pentecoste, a pochi giorni dal mio cinquantesimo anniversario di sacerdozio, e grazie all’amabile invito di Chiara Amirante che ringrazio di cuore. Sia benedetto Dio che moltiplica la nostra gioia con questo incontro in questa festa che ha per voi un significato tutto speciale.

So che la Pentecoste costituisce un grande momento fondativo di Nuovi Orizzonti, poiché l’inizio della vostra storia è stato segnato da una spettacolare irruzione dello Spirito Santo che ha lasciato un ricordo indimenticabile nella vostra memoria e nel vostro sviluppo comunitario. Lo Spirito Santo si è allora manifestato con una grande forza mediante guarigioni spettacolari, conversioni radicali, liberazioni definitive e prodigi di preghiera e di gioia che hanno configurato il vostro carisma di evangelizzazione e di liberazione vicino agli esclusi dalla società.

Tutto questo richiama la prima Pentecoste di Gerusalemme: l’irruzione dello Spirito come un vento gagliardo, la sua effusione in lingue di fuoco che si posano su ciascuno degli Apostoli, avendo quale effetto immediato che escano dal Cenacolo e proclamino le meraviglie di Dio con il dono delle lingue e soprattutto una gioia contagiosa che permette loro di annunciare il Cristo Salvatore con la certezza della fede nella sua risurrezione. Quale avvenimento spettacolare e liberatorio all’origine della Chiesa! Quale potente miracolo la vostra prima Pentecoste che ha liberato anime prigioniere, affascinato spiriti increduli, guarito cuori feriti e confermato la vostra missione evangelizzatrice. Sia benedetto Dio che ha così manifestato la sua misericordia in mezzo a voi con il Dono del suo Spirito e che ha fatto nascere dal “popolo della notte” un’immensa famiglia di “piccoli figli della gioia” e di “cavalieri della luce”. Saluto con gioia e mi congratulo con quelli e quelle che fanno oggi un impegno vitale col Vangelo.
Cari amici, queste permanenti meraviglie dello Spirito Santo ci colmano di letizia e di rendimento di grazie al Padre mediante il Cristo risorto. Le ricordiamo non per farcene vanto ma per lodare Dio e per chiedere con intensità nella preghiera una nuova Pentecoste su tutta la Chiesa e tutta l’umanità: “O Signore, manda il tuo Spirito a rinnovare la faccia della terra”, “Vieni, Santo Spirito! Invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore!”.

Come abbiamo noi oggi bisogno che il vento dello Spirito invada il nostro mondo e che il suo fuoco riscaldi le anime morte e i cuori oppressi che disperano della vita!

Nella sua lettera ai Galati, san Paolo parla del paganesimo del suo tempo che descrive molto bene anche il neo-paganesimo del nostro: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordie, gelosia, dissensi, orge e altre cose dello stesso genere. Coloro che vivono così – scrive – non possono ereditare il Regno di Dio. L’Apostolo annuncia in contrapposizione ciò che produce lo Spirito: amore, gioia, pace, pazienza, bontà, benevolenza, fedeltà, umiltà e dominio di sé. Quelli e quelle che appartengono a Cristo con la fede hanno crocifisso le loro passioni per vivere secondo lo Spirito. Perciò se viviamo dello Spirito – egli conclude – camminiamo anche secondo lo Spirito. Lasciamo che ci guidi e ci difenda da ogni male.

“Quando verrà il Difensore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza”. L’opera dello Spirito nella storia è di portare al suo compimento la redenzione operata da Cristo. Lo Spirito rende testimonianza alla grazia di Dio che salva l’umanità dal peccato e dalla morte. Per un avvocato difensore, rendere testimonianza è confutare le affermazioni menzognere contro un accusato con fatti inoppugnabili. È ciò che fa lo Spirito Paràclito: la sua prima potente azione è risuscitare Cristo dai morti, confermando con ciò ch’Egli ha tolto il peccato del mondo e aperto le porte del cielo. La sua seconda potente azione è di estendere quest’assoluzione a tutti gli uomini, mediante il ministero della Chiesa, confermando così che la gioia della salvezza è già acquisita e ci spinge ad annunciarla al mondo intero.

Ma lo Spirito fa ancora di più, molto di più. Egli ci guiderà alla verità tutta intera – dice san Giovanni. Cosa significa questo?

L’Evangelista risponde con una parola misteriosa di Gesù che svela il volto della Santissima Trinità. “Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio”. Gesù ci dice in definitiva che lo Spirito Santo ci fa conoscere e partecipare alla vita interiore della Santissima Trinità. Egli ci dà di condividere l’Amore che unisce le Tre Persone divine. La Verità tutta intera è la Santissima Trinità che è Amore e Vita eterna: Padre, Figlio e Spirito, una comunione d’Amore che san Giovanni Paolo II ardiva paragonare a una famiglia. La partecipazione a questo mistero è il nostro destino e la nostra speranza indistruttibile. Lasciamoci introdurre dallo Spirito in questa Verità tutta intera promessa a tutta l’umanità.

Come dobbiamo prepararci ora a questo meraviglioso destino?

Con l’amore e la missione. Ecco ciò che dobbiamo prendere a cuore e domandare allo Spirito santo per collaborare nel miglior modo possibile con la grazia di Dio. La Bibbia insegna che Dio ha creato l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza, con l’amore e per l’amore. Gesù ha confermato questa vocazione con il suo sacrificio redentore. Lo Spirito santo ci aiuta a viverla rendendoci capaci di amarci gli uni gli altri come Dio ci ama. Egli testimonia così in noi che Dio è Amore e che noi Gli siamo uniti con il nostro scambievole amore senza frontiere e senza limiti. Nella Santissima Trinità, lo Spirito è il Testimone e il Garante del mutuo Amore tra il Padre e il Figlio. Nell’economia della salvezza lo Spirito prolunga questa testimonianza divina, Egli sostiene fortemente dall’interno la nostra testimonianza d’amore che rende gloria alla Santissima Trinità con l’unità, la bellezza e la fecondità delle comunità cristiane.

Lasciamoci dunque condurre dallo Spirito in piena confidenza e domandiamo umilmente la grazia di non ricadere nei nostri vizi di un tempo che portano alla morte.

Lasciamo che ci ami e ci trasformi in una vera famiglia di Dio in cui regna il suo Amore, la sua compassione e la sua unità. Che il vento dello Spirito ci sconvolga, che il fuoco del suo amore ci riscaldi, che l’entusiasmo della nostra fede ci facciano uscire dai nostri cenacoli per andare ovunque per soccorrere quelli e quelle che soffrono la solitudine, l’abbandono, la prigionia e la disperazione. Portiamo loro la speranza e la gioia del vangelo.

Cari amici, quale bel mistero è la Pentecoste! Quale splendida realtà! Non si tratta di un sogno, di un ideale o di un’utopia. Si tratta di un evento di grazia, di luce e di fuoco, che a voi è dato di sperimentare con forza con il vostro carisma. Che questa Pentecoste 2018 vi infonda una forza nuova dello Spirito per evangelizzare e liberare gli schiavi del nostro mondo disorientato e ridotto in frammenti!

Molti tra voi hanno fatto l’esperienza del vuoto, del non-senso, dell’abbandono, della malattia e dell’esclusione al punto di sentirsi una nullità come persona umana. Molti hanno anche fatto l’esperienza del miracolo e della grazia, della conversione, della carità fraterna, dell’accoglienza in una comunità di vita in cui la speranza è vivente e attiva. Molti avvenimenti felici, antichi e nuovi, dimostrano come lo Spirito sia sempre di più all’opera nella famiglia in crescita di Nuovi Orizzonti. Rimanete aperti alle sorprese dello Spirito. Siate suoi testimoni credibili con la vostra audacia e il vostro coraggio in favore degli esclusi dalla società. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Che altro posso dirvi in questa Pentecoste, vostra festa patronale, se non che vi offro la mia preghiera perché la luce dello Spirito vi guidi, perché il suo fuoco vi riscaldi, perché la sua libertà e la sua gratuità vi sorprendano e vi uniscano gli uni gli altri. Che nonostante i vostri limiti e le vostre fragilità umane restiate confidenti nella grazia di Dio e coraggiosi nella missione.

“O Signore, manda il tuo Spirito a rinnovare la faccia della terra”. Cari amici, la gioia di celebrare insieme il dono dello Spirito Santo non ci rinchiude su noi stessi. Al contrario, la gioia dello Spirito Santo ci apre alla condivisione e alla testimonianza. Gli Apostoli timorosi erano rinchiusi nel Cenacolo, lo Spirito li ha sorpresi e gettati fuori; Egli fa lo stesso con noi e ci invia nelle strade e sulle piazze delle nostre città per accogliere il rifugiato, soccorrere l’affamato e l’abbandonato, per tendere la mano ai drogati e offrire la speranza ai disperati. Lo Spirito lavora con noi e conferma la Buona Novella con ogni sorta di prodigi e di segni, scaccia i demoni, opera guarigioni e conversioni, risuscita dai morti e trasforma la nostra storia umana in profezia del Regno di Dio.

Rallegriamoci dunque di aver parte a questo grande movimento di evangelizzazione così necessario nella nostra epoca, stimolati dal coraggio di Papa Francesco e consapevoli di servire alla liberazione dalle nuove schiavitù aggravate dall’influsso dell’internet: il gioco, la pornografia e la droga che generano degli inferni di solitudine. Siamo testimoni della speranza che non delude, la speranza del Risorto.

Poiché lo Spirito è la nostra vita, ch’Egli ci faccia anche agire per aiutare i peccatori a uscire dall’ombra della morte; che ci aiuti a testimoniare la gioia del Vangelo in nome della divina speranza che abita in noi, in nome della speranza di una Chiesa vicina ai poveri e agli esclusi. “O Signore, manda il tuo Spirito a rinnovare la faccia della terra”. Amen!

 

Marc Cardenale Ouellet
Solennità di Pentecoste con la Comunità Nuovi Orizzonti
Città Cielo, Frosinone, 20 maggio 2018.