Venticinquesimo compleanno per Nuovi Orizzonti

di Luca Marcolivio

Grande festa, musica, preghiera, testimonianze in occasione del raduno per il 25° anniversario della comunità Nuovi Orizzonti, celebrato domenica scorsa durante la festa di Pentecoste.

Pentecoste 2019 25 compleanno - Nuovi Orizzonti

Ma il momento clou è stato sicuramente il saluto di Papa Francesco, che nel videomessaggio proiettato al Palazzetto dello Sport di Frosinone ha ricordato il valore della memoria e della fecondità spirituale. Nei giorni scorsi il Santo Padre aveva inviato una lettera di auguri per l’intera comunità.

Uno dei canti più popolari durante i raduni di Nuovi Orizzonti è Tutto è possibile (perché Abbiamo visto l’amore vincere).

«Se dovessimo riassumere con due parole questi 25 anni, potremmo riassumerli con quello che abbiamo appena cantato — ha detto la fondatrice Chiara Amirante, durante il suo intervento — Abbiamo visto l’amore vincere sulla morte, abbiamo visto l’amore vincere sulle tenebre, abbiamo visto l’amore sanare, guarire i cuori spezzati, abbiamo visto l’amore spezzare le catene, portare la libertà ai prigionieri, dare la vista ai ciechi, abbiamo visto l’amore fare miracoli».

Le parole della fondatrice non sono affatto di circostanza: in 25 anni, Nuovi Orizzonti ha letteralmente riportato alla vita centinaia di giovani disperati, disadattati, abbandonati, vittime delle dipendenze nelle varie forme o, semplicemente delusi dalla vita.

Il carisma della gioia, che caratterizza il movimento non è infatti comprensibile se prima ognuno non prende il coraggio di guardare in faccia la propria discesa agli inferi: si prende atto della propria miseria personale e, contemporaneamente, della ben più grande misericordia di Dio, grazie alla quale ogni essere umano è in grado di riconoscere in se stesso un “prodigio”.

Così è stato per don Tonino Catalano, uno dei primi compagni di missione di Chiara Amirante, quando la fondatrice andava dai vagabondi della Stazione Termini, prima ancora della nascita di Nuovi Orizzonti. Tonino era un giovane aspirante attore, con profonde ferite nel suo vissuto personale e familiare. Incontrata Chiara, in occasione dell’allestimento di un musical, Tonino era rimasto letteralmente folgorato dalla gioia e dall’amore di Dio che lei trasmetteva.

«Il Signore mi ha fatto vedere il prodigio che sono — ha testimoniato il sacerdote — Con tutte le mie ferite, ho capito che ero amabile».

Nel 1995, un anno dopo la fondazione di Nuovi Orizzonti, Tonino diventa piccolo della gioia, formalizzando così il proprio impegno nella comunità. Vive un fidanzamento di due anni al termine del quale si innamora di un’altra ragazza che gli propone un pellegrinaggio a Medjugorje. È proprio nella località balcanica delle apparizioni mariane, che, nel 1999, Tonino scopre la sua vocazione sacerdotale e decide di lasciare la sua compagna.

C’è chi, come il giovane brasiliano Jefferson, ha vissuto un’infanzia difficilissima nelle favelas, con il padre in carcere e una madre che lo ha cresciuto assieme ai due fratelli dopo aver tentato di abortirlo ingerendo pasticche.

«Non ho avuto un’infanzia, mi vedevano solo come il figlio di un criminale» ha raccontato Jefferson al pubblico del Palasport di Frosinone.

La droga entra presto nella sua vita: marijuana e cocaina inizia a consumarle e a spacciarle non ancora adolescente. Un giorno Jefferson rimane miracolosamente illeso in uno scontro a fuoco tra pusher e, d’improvviso, entra in crisi. «Ho sedici anni e potrei morire oggi», pensa nel momento di massimo sconforto. Nel frattempo è venuto a sapere che il padre, uscito dal carcere, sta ricostruendo la sua vita in una comunità di Nuovi Orizzonti. Decide di raggiungerlo e cercare aiuto anche lui.

La giornata è proseguita con ...