L’Omelia del Cardinale Marc Ouellet in occasione dei 25 anni di Nuovi Orizzonti

«Vieni, Santo Spirito riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore».

Carissimi amici,

Dove c’è lo Spirito Santo c’è Gioia e Verità! Gioia di amare e verità nel vivere. Carissimi amici di Nuovi Orizzonti, Lode e Gloria a Dio per i 25 anni di fondazione! Congratulazioni !! Augurissimi di santità e diffusione del vostro carisma in tutto il mondo!!!

Qui a Nuovi Orizzonti sentiamo sempre una forte presenza dello Spirito, ma in modo singolare il giorno di Pentecoste, vostra festa patronale. Ne ho fatto l’esperienza l’anno scorso, che ricordo come un grande Bene, perciò sono tornato quest’anno per una nuova immersione nella Gioia. Nei tempi antichi, alle origini della Chiesa, il battesimo si faceva per immersione nell’acqua, simbolo della morte ed emersione dall’acqua, simbolo di risurrezione.

Nel giorno di Pentecoste, nel cenacolo in presenza di Maria, gli apostoli sono stati immersi o sommersi nello Spirito Santo, che ha fatto irruzione nella stanza sotto forma di vento e fuoco. Un forte vento riempì la casa e poi un fuoco si divise in lingue che si posarono sul capo di ciascuno dei presenti, con Maria al centro. Ed ecco che questi apostoli intimoriti, rinchiusi dalla paura, spalancarono le porte del Cenacolo e uscirono fuori a proclamare le meraviglie di Dio in tutte le lingue della regione. Un fuoco evangelizzatore prese possesso di loro e ne fece dei testimoni credibili del Vangelo di Cristo. Dopo l’evangelizzazione compiuta da Gesù nella potenza dello Spirito che abitava in Lui, ecco dunque l’evangelizzazione continuata dalla Chiesa nella potenza dello stesso Spirito disceso con forza su di essa ed accolto con gioia nei cuori.

Tutti si sentirono liberati dalla paura, liberati dalla colpevolezza, liberati dalle menzogne della loro vita anteriore. Tutti si abbracciarono gioiosi e meravigliati, incapaci di spiegare ciò che accadeva, ma capaci ormai di testimoniare, di suscitare conversioni, miracoli spettacolari e soprattutto di realizzare la comunione profonda tra di loro con la forza dell’Amore venuto dall’alto e riversato a profusione nei loro cuori.

Cari amici, noi ricordiamo l’evento di Pentecoste nel quadro dell’anno liturgico della Chiesa. Il nostro ricordo non è solo un ripensare al passato di 2000 anni fa. Il nostro ricordo è una nuova edizione dello stesso evento. Proprio come la Santa Messa non è solo la memoria soggettiva della morte e risurrezione del Signore, ma la sempre nuova edizione oggettiva dello stesso evento. Ci troviamo dunque nel bel mezzo dell’evento di Pentecoste. I segni esterni possono non essere esattamente gli stessi, il vento e il fuoco, ma la realtà interiore c’è: la Parola, lo Spirito, la Pace, l’amore, la gioia, le lingue di fuoco dei testimoni e degli artisti, la lingua di fuoco della Madre, l’apertura dei nostri cuori ad essere visitati, confermati, liberati per la grazia dello Spirito Santo.

   «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre».

Questa è la preghiera più importante di Gesù in tutta la sua vita e morte, la richiesta di un altro Avvocato per la difesa dei credenti in Lui. Questo Avvocato confermerà tutta l’opera di Gesù come Inviato dal Padre. Egli farà capire la Parola di Dio, la incarnerà in un modo nuovo nella vita della Chiesa, nel Corpo di Cristo che è la Chiesa. Egli manterrà uniti gli Apostoli ed i loro successori fino ai nostri giorni, dando loro luce e forza per rendere testimonianza alla risurrezione di Cristo.

I vescovi e i presbiteri hanno la responsabilità di insegnare, santificare e guidare la Chiesa. I laici con i loro carismi hanno la responsabilità di rendere testimonianza a Gesù Cristo mentre vivono la loro vita di famiglia, il loro lavoro, riposo o apostolato, però con l’appoggio e l’incoraggiamento dei ministri del Vangelo. Tra voi ci sono persone di tutte le età, tutte le categorie sociali, tutte le sensibilità. Non è facile coordinare l’insieme della vita ecclesiale, riuscire a ben discernere ed integrare i carismi per il servizio della missione e del bene comune della società. Papa Francesco conosce bene questa difficoltà a livello della Chiesa universale, ogni vescovo ne fa l’esperienza nella sua diocesi, anche i parroci lo sanno nell’ambito della loro parrocchia. Non è possibile riuscire senza un’effusione costante dello Spirito Santo invocato nella preghiera. La preghiera è una risorsa essenziale per discernere i carismi e guidare la loro integrazione al servizio del bene comune. Ma la preghiera è spesso dimenticata quando si cerca di risolvere problemi di riabilitazione e problemi educativi o comunitari. Voi sapete bene, in base alla vostra esperienza, quanto importa integrare la preghiera costante del cuore per uscire da certe contraddizioni esistenziali contrarie alle grandi virtù della fede, della carità e della speranza, nonchè della castità.

«E voi non avete ricevuto uno Spirito di schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo : ‘Abba’! Padre!».

Nella grande festa di Pentecoste, la Chiesa tutta si dedica alla lode, all’azione di grazia e alla gioia per il Dono divino dello Spirito Santo. Da questo dono riceviamo la Pace, il Perdono, l’Amore, l’Unità e la Gioia senza fine. Lo Spirito apre sempre Nuovi Orizzonti di Amore e Vita vera, di Vita eterna, la Vita del Risorto in noi che vuole essere condivisa gratuitamente con tutti senza nessuna discriminazione.

Carissimi amici, offriamoci all’Amore che scende dall’Alto per abitare e rimanere sempre nei nostri cuori. Alcuni tra voi, dopo un serio discernimento, si assumeranno adesso degli impegni importanti come « piccoli della gioia ». Li accompagniamo nella preghiera allo Spirito Santo e così rammenteremo tutti i nostri impegni battesimali e li rinnoveremo nel cuore in compagnia dei nuovi membri della comunità. Che tutto il nostro essere sia di Cristo e del Suo Spirito, sempre disposto ad amare e dare testimonianza del Dono ricevuto.

Questo Dono è destinato a tutti gli uomini e a tutta l’umanità. Non lo nascondiamo! Offriamolo a tutti i fratelli e sorelle, soprattutto i più poveri e disagiati. Per amore di Dio nostro Padre, per amore di Gesù nostro fratello e per amore dello Spirito Santo nostra vita, nostro Avvocato, nostro difensore, nostro Amore divino condiviso. E Gioia Sia !!!

Cardinal Marc Ouellet

Prefetto della Congregazione per i Vescovi