UNITI PIÙ CHE MAI – 25 MARZO 2020

Carissimi,

In questo momento di grande prova tribolazione purificazione, vogliamo davvero accogliere con tutto il cuore l’invito che ci ha fatto Papa Francesco di essere tutti uniti a lui in preghiera.

Oggi, 25 Marzo 2020 alle 12, per levare la nostra voce il cielo con un Padre nostro e venerdì nel momento dell’adorazione in collegamento con lui in piazza San Pietro proprio per chiedere al Padre il dono della pace e che veramente ci accompagni lui nell’affrontare questo tempo così doloroso questa prova così grande che sta un po’ imprigionando i nostri cuori.

Ecco ricordiamoci davvero che la preghiera è la nostra forza e come ha detto il Papa all’Angelus vogliamo rispondere alla pandemia del virus. Con la preghiera la tenerezza la compassione. Ecco davvero cerchiamo di far sentire la nostra vicinanza a tutte le persone colpite da questa malattia e ai loro cari agli amici a tutte le persone che sono in trincea e in prima linea come medici infermieri e tutte le persone che si stanno prodigano per sollevare chi sta soffrendo.

È una pandemia che ci interpella tutti in prima persona perché tutti ci sentiamo vulnerabili e sappiamo di poter essere colpiti personalmente e abbiamo bisogno della preghiera. Ricordiamoci che possiamo contrapporre alla forza del coronavirus la forza della preghiera che ci permette di avere pace quando l’angoscia sembra attanagliare il cuore e ci permette di avere speranza quando la paura e le tenebre sembrano vincere, ci dà forza quando ci sentiamo troppo vulnerabili sotto il peso della fragilità e della debolezza.

Oggi è anche la festa dell’Annunciazione. Quindi guardiamo a Maria, la creatura che diventata madre del Creatore questo mistero di amore immenso.

Guardiamo a quello che lei ha saputo dire non solo nel momento dell’annunciazione ma anche ai piedi del Calvario nella più terribile delle notti che mai creatura abbia potuto vivere quando ha visto il suo figlio che era anche suo signore morire esalare l’ultimo respiro dopo un’agonia atroce.

E ha continuato a credere a credere nell’amore del Padre pur senza capire pur senza comprendere ha continuato a sperare contro ogni speranza. Ecco chiediamo a lei che la stella del mattino che ci illumini in questa notte. Che ci accompagna in questo cammino doloroso. Di tenebre. Con la certezza della fede che come lei ha ripetuto quell’attacco senza comprendere e poi ha visto risplendere il miracolo della resurrezione.

Così anche noi possiamo, attraversare questo calvario questo Getsemani, con la speranza nel cuore di una nuova primavera per tutta la nostra famiglia che è l’umanità credere che non c’è notte, per quanto terribile che sia, che non veda poi il sorgere dell’aurora. Siamo certi che anche questa notte, che tutta la nostra famiglia umana, sta attraversando tornerà a vedere il sole risplendere e vivremo insieme una nuova Pasqua di Resurrezione quaggiù e per l’eternità uniti sempre nella preghiera