Orazio… Quell’incontro mi ha cambiato la vita!

Dopo la confessione il prete mi disse: “La grazia che tu hai ricevuto oggi è un dono grandissimo, è qualcosa che viene proprio dal cielo: tu magari adesso non capisci, ma è qualcosa di fantastico”. Aveva ragione: quell’incontro con Gesù mi ha cambiato la vita!

Sono sempre stato il classico bravo ragazzo cresciuto in una famiglia normale: ottimi risultati a scuola, ben voluto da tutti, educato, gentile e rispettoso.

Ma tutto ciò non mi aveva portato a essere considerato o visto per quello che ero davvero e mi sono trovato alle prime classi delle superiori a non avere amicizie reali.

Di punto in bianco in terza liceo decido di uscire da questo mio modo di essere e mi dico: “Da oggi io sarò popolare”.

In poco tempo, alle superiori, ero diventato una peste e le mie compagne di classe mi detestavano perché mi divertivo a fare loro diversi dispetti: attaccare i chewing gum nei capelli, lanciare addosso il grasso del prosciutto, tingere i loro capelli con lo sbianchino.

Ho poi  appiccato il fuoco al banco col cancellino, allagato il bagno della scuola, divelto le mattonelle della mia classe, spaccato i vetri dell’Istituto di notte di notte. Ricordo che durante la ricreazione andavo nel luogo dove stavano quelli più grandi e lì ho iniziato a fumare. Ero diventato un bullo perché volevo essere visto e negli anni del liceo se ti comportavi così, se eri forte, se prevaricavi sugli altri, eri qualcuno, altrimenti non eri nessuno.

Ho iniziato, quindi, a trattare male le persone verbalmente, esprimendo tanta rabbia nei loro confronti. In quel periodo mi sono avvicinato molto anche al mondo della musica e ho iniziato a fare le mie prime serate in discoteca, poi insieme con un amico ho iniziato a fare il dj. È stato allora che ho avuto il mio primo approccio con l’alcol.

Si pensa sempre che l’alcol non sia pericoloso perché è legale, ma in realtà l’abuso che ne facevo io per stordirmi fa malissimo.

Ricordo che ho iniziato con una birra, poi due, poi tre, fino ad arrivare  ai superalcolici e ai drinks. Sono passato dal bere un po’  il sabato sera, a bere per tutto il fine settimana. Ricordo che un anno in estate avevo fatto venti giorni di fila a bere come un pazzo e stavo sempre malissimo. Bevevo sempre di più fino al punto di svenire per attutire quel dolore che c’era in me; era una felicità momentanea che doveva essere sempre aumentata.

Più andavo avanti, più dovevo bere e se nelle mie uscite non si beveva, per me si trattava di una serata triste e deprimente.

Nel frattempo la mia vita procedeva e avevo un approccio sregolato anche dal punta di vista sessuale. Il mio motto era: “Perché incastrarsi in una relazione quando puoi avere tutto il sesso che vuoi, quando vuoi senza complicazioni?”.

Avevo puntato alle 3 S: sesso, successo e soldi. Come dj avevo iniziato a produrre musica digitale tramite un famoso collega nazionale e in tanti mi conoscevano nell’ambiente. Ma una sera mi ritrovai da solo e nonostante avessi avuto tutto ciò per cui avevo lottato ero profondamente triste e senza senso.

La chiave di svolta della mia vita, grazie a Dio, è stata l’incontro molto bello con la mia ex ragazza. Ci siamo conosciuti grazie ad alcuni amici in comune e subito era nato un interesse da parte di entrambi; la nostra relazione è andata in profondità e ci siamo fidanzati. Una volta mi disse una cosa che mi ha spiazzato: “Io conosco il vero Orazio, conosco chi sei davvero; nonostante tu lo nasconda, nonostante tu beva, nonostante tu ti arrabbi, nonostante tu vivi tanto nervosismo e cerchi di fuggire da te, io vedo il vero Orazio e amo proprio quella parte di te”.

Questa cosa mi ha distrutto da una parte e dall’altra mi ha anche dato respiro, quasi sollievo, perché sentivo che il mio cuore tornava a battere.

In quel periodo ero molto più grasso di adesso e per me era assurdo che una ragazza così bella, così dolce e così umana potesse amare proprio me. Lei continuava sempre a invitarmi in chiesa, ad andare a Medjugorje: io le dicevo sempre di no. In uno di questi viaggi, me lo ha confidato dopo, sulla collina delle apparizioni lei ha fatto una preghiera per me: “O Signore, lui è testardo, lui è orgoglioso e qui non verrà mai, però tu conosci il suo cuore, come l’ho visto io, ti prego, quindi, che se lui non può venire qua, e non verrà, per favore vai Tu da lui!”.

Col tempo, stando con lei ho fatto anch’io un’esperienza intima personale di relazione profonda e di contatto con me stesso, che non è facile da spiegare, si tratta infatti di una esperienza molto forte, che io oggi posso definire “un’esperienza di Dio”: mi sono ritrovato in camera mia, nel mio intimo, nella mia solitudine, e Gesù mi ha visitato, mi ha fatto sentire tutto il suo amore, accompagnandomi con queste parole:

“Tu sei prezioso, tu sei grande, tu non sei sbagliato, io ti amo”.

Lì per lì sono rimasto scioccato, poi riflettendo ho avuto dei flashback sulla mia vita: tutto quello che avevo fatto, tutte le cattive azioni, il male ricevuto, il male fatto.

L’indomani ho sentito forte il bisogno di andare in una chiesa a chiedere perdono a Dio.

Non sapevo nemmeno cosa fosse il perdono: avevo fatto la confessione a tredici anni solo per fare la Cresima, così avrei ricevuto in regalo l’impianto hi-fi. Pomeriggio vado nella prima chiesa che trovo e inizio a elencare al prete tutte quelle cose che avevo visto chiedendogli aiuto perché davvero non sapevo cosa fosse la confessione e il perdono; vado a ruota libera e vedo che il prete mi segue alla grande.

Finita la confessione, prima di assolvermi, il sacerdote mi guarda e mi dice:

“La grazia che tu hai ricevuto oggi è un dono grandissimo, è qualcosa che viene proprio dal Cielo: tu magari adesso non capisci, ma è qualcosa di fantastico”.

Mi fermo in chiesa perché a seguire c’era la Santa Messa cui partecipo per la prima volta in modo consapevole e ricevuta l’Eucaristia mi sento profondamente libero, leggero e felice.

Ho iniziato ad andare tutti i giorni a Messa e per quindici giorni di fila uscito da lì piangevo, però non erano lacrime di solitudine o di tristezza o di rabbia: erano le lacrime di chi si sente amato e soprattutto di chi poteva lasciarsi amare. Così è iniziato il mio cammino di fede o meglio la mia storia d’amore con Dio che da sempre con amore mi aspettava. Ricordo che i primi tempi volavo, ma molte cose non le capivo.

Un’ ulteriore grande grazia è stata l’incontro con la comunità Nuovi Orizzonti.

Ero stato nel 2011 a far visita alla comunità di Piglio ed ero rimasto meravigliato dalla gioia e dall’affetto delle persone che mi avevano accolto.

Pensavo che avevano avuto una vita felice e facile ma poi ascoltandoli scopro che in realtà provengono da storie di spaccio, tossicodipendenza, carcere e cose del genere. Rimango stupito da questa gioia e mi dico che anche io avrei voluto viverla in pienezza. Così nel 2013 entro come volontario nella comunità di Piglio dove inizio a capire i tanti errori passati che mi schiacciavano e inizio a imparare nuove e sane abitudini portatrici di vita, di gioia e di amore.

Orazio a Como - Nuovi Orizzonti

Oggi vivo a Como nel centro di formazione al volontariato internazionale ed è proprio bello vivere questa esperienza di cielo già qui sulla terra.

Una vita normale fatta di lavoro, incontri, relazioni ma dove mettendo Gesù al centro cambia tutto. Facciamo visita ai senza tetto per portare loro pace e conforto. Siamo impegnati in tante attività di evangelizzazione in scuole, parrocchie, oratori, piazze e ospedali.

Ma la cosa più bella è il clima di famiglia che ognuno di noi crea e decide di vivere ogni giorno. Se prima avevo bisogno di maledire e ubriacarmi per essere pseudo-felice, oggi nella benedizione, nella donazione all’altro e nel lasciarmi amare dagli altri trovo la mia piena felicità.