La Prima Messa a Cittadella Cielo a Frosinone

CittadellaNella vita, ci sono occasioni nelle quali spesso non riesci a cogliere il motivo profondo per cui accadono certe cose. Il più delle volte sono intoppi, imprevisti o, peggio, malattie e gravi avvenimenti. Stai lì, nel turbinio di pensieri ed emozioni, aggrappato ad un’idealità che non trova concretizzazione, nel tentativo di metabolizzare la presa di coscienza che quel che speravi o immaginavi non accade nei tempi e nei modi da te immaginati.

Frosinone, Via Tommaso Landolfi 300… è l’indirizzo di Cittadella Cielo, quel sogno in terra d’Italia che più volte abbiamo accarezzato e per il quale molti hanno versato il sangue, hanno offerto sofferenze e fatiche; un sogno che è diventato, grazie al mattoncino offerto da molti, una realtà che pian piano ha preso forma. A quest’indirizzo, negli ultimi mesi diverse previsioni e speranze sono più volte naufragate. Lungaggini burocratiche, imprevisti di cantiere e mille motivi talvolta quasi tragicomici hanno fatto sì che più volte, fissata una data, prudenzialmente presa a larghe spanne, si è dovuto rimandare, sospendere e ripianificare il tutto.

Ad uno sguardo superficiale, e il più delle volte sbrigativo, può sembrare uno “scherzo” del Cielo, quasi una piccola lezione pedagogica destinata a creare nuovo spazio da riempire con fede e affidamento. E magari pure è così.

Eppure il più delle volte ci si rende conto che le direttive delle strade celesti sono immensamente diverse dallo schematismo umano che tutto pianifica e a cui tutto si vorrebbe ricondurre. Ce lo si ripete più volte, prendendo a prestito le parole coraggiose di San Paolo: “Tutto concorre al bene!”

Quindi il raziocino umano, schiacciato a terra dalle valutazioni e dall’ansia gestionale, necessita sempre di spiegare l’espressione paolina: “Se t’è capitato, è per insegnarti qualcosa, o perché Dio deve disporre qualcosa, o perché l’Onnipotente sa cose che noi ora non comprendiamo”. Come se l’Altissimo stesse alla scrivania sommersa di carte e carteggi.

Ancora una volta ci si dimentica che la legge del Cielo suppone la gratuità e non il calcolo, ci sfugge tra le mani che Dio passa più tempo ad accarezzare i suoi figli che a redarguirli.

MessaE così, 20 luglio 2015 è finalmente la data in cui Cittadella Cielo di Frosinone inizia a vivere di vita propria. Una Cittadella che accoglie il suo primo ospite, nientemeno che il Figlio di Dio, nella sua presenza eucaristica, con la celebrazione della prima Messa all’interno della struttura. Poco dopo le ore 12.00, l’emozione di chiudere il tabernacolo, un’azione che attualizza la promessa di Gesù: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del tempo”. Lui è con noi, a vegliare su coloro che trascorreranno la prima notte tra le mura di Cittadella, a sostenere, in questi giorni di caldo estremo, la fatica e il sudore di chi impegna le giornate a montare letti, mobili e arredamento.

E così, adeguati allo scorrere degli eventi, evidenziamo sul calendario la fatidica data, accorgendoci che il 20 luglio è anche il compleanno di Chiara Amirante. È così che cadono i veli dagli occhi e si comprende la traccia lasciata da Dio a dimostrazione della sua presenza. A volte gli impicci e gli imprevisti non servono a qualcosa, voluti da Dio con un’utile finalità, pedagogica o strategica. A volte sono totalmente inutili, almeno secondo le logiche di calcolo umane. Il più delle volte sono semplicemente l’artificio voluto da Dio per darsi il permesso di offrire una carezza ai suoi figli, e, in questo caso, alla nostra Chiara e con lei a ciascuno di noi.

Come a dire: “Permettetemi di spostare un po’ i vostri piani e di darmi la possibilità di offrire la gratuità di una delicatezza, la spontaneità di una tenerezza. Le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri. Voglio essere, semplicemente, essere, una presenza che riscalda e rincuora, una presenza che diventi regalo di un Padre innamorato dei suoi figli”.

Forse la puntualità di Dio talvolta fa a botte con le previsioni e le pianificazioni umane, ma il più delle volte semplicemente con l’obiettivo di mostrare il suo Volto tenerissimo, avvinto dalle vicende umane, ammaliato dai cuori capaci di infinito, innamorato delle mani sporche di passione per il Regno.