Sono Cristina, una ragazza di 26 anni, che quest’anno ha deciso di partecipare al Progetto Europeo “Joy of Life” presso la Cittadella Cielo di Insieme Verso Nuovi Orizzonti Odv nella città di Frosinone. Grazie a questo progetto ho vissuto tantissime esperienze che mi hanno arricchito e mi hanno permesso di intraprendere un bellissimo percorso di crescita personale.
Ho sempre pensato di conoscermi alla perfezione, ma mi sbagliavo: il progetto ha rappresentato un’occasione per conoscermi ancora più in profondità. Fin da bambina ho sempre avuto la sensazione di sentirmi fuori posto, come quando si costruisce un mosaico e ogni persona che incontravo era un tassello che si incastrava perfettamente nel contesto in cui era immersa, ma questo non valeva per me.
Questa sensazione si è accentuata soprattutto durante l’ultimo anno di università, in quel periodo infatti mi sentivo persa e inadeguata, ma pur di non mostrarmi debole soffocavo tutte quelle sensazioni sgradevoli dietro ad uno studio matto e disperato nel vano tentativo di essere e sembrare perfetta.
Dovevo sempre dimostrare agli altri che valevo e che potevo farcela!
Una delle esperienze del progetto che per me è stata davvero rivoluzionaria è l’attività di accoglienza di gruppi in visita presso la Cittadella Cielo tramite la quale accogliamo nella struttura soprattutto gruppi di ragazzi delle scuole superiori con cui affrontiamo alcune tematiche come l’importanza del non reprimere le proprie emozioni.
Era questo il tema scelto nella giornata in cui sono stata chiamata a partecipare, e in quella occasione abbiamo parlato con ragazzi delle scuole superiori con età variabile tra i 16 e i 18 anni. Durante l’incontro quella sensazione di inadeguatezza si è riaffacciata dentro di me in modo piuttosto forte, la responsabile dell’attività ha introdotto benissimo il tema e poi uno dei volontari ha parlato di sé, di come nella sua vita si sia sentito abbattuto, triste e di come soffocasse questa sofferenza dietro la maschera del ragazzo forte. Gli studenti sono stati poi invitati a prendersi qualche minuto di riflessione e a scrivere su un foglietto di carta ciò che provavano, le loro paure più profonde.
È stato incredibile leggere quei biglietti insieme a loro e in quel momento mentre davo voce ai loro pensieri qualcosa è scattato dentro di me ed ho sentito una voce che diceva: “Non sei da sola, sei importante qui”. Quei ragazzi erano come me, con le mie stesse paure, insicurezze, con le stesse maschere che io per prima indossavo.
Grazie a questa esperienza, semplicemente stando con loro senza dire nulla, ho capito quanto sia importante e sano dare voce a ciò che proviamo, che non serve fingere di essere perfetti o forti, ho capito che la vita non è una gara nel dimostrare di non avere debolezze ma un viaggio in cui poter essere davvero sé stessi.
Finalmente grazie a questo progetto mi sono sentita anche io un tassello importante nel mosaico del mondo.
Cristina Paoletti
(Volontaria Esc)
Pagina Facebook del Progetto
