Mi chiamo Chiara, e quest’anno ho deciso di partecipare al progetto “Joy of Life” presso la Cittadella Cielo di Insieme Verso Nuovi orizzonti ODV a Frosinone. Prima di partire con questa avventura avevo già una grande passione per l’arte in quanto mi è sempre piaciuto molto creare oggetti, soprattutto con materiale da riciclo.

Durante il progetto dunque ho prestato servizio nel laboratorio artistico e lì ho avuto modo di poter dar spazio a ciò che mi appassiona, immaginando come poterlo realizzare.

È nato così un piccolo progetto personale nato dal mio desiderio di indossare messaggi motivazionali su vestiti e borse per trasmettere positività e incoraggiare quanti si sentono sbagliati e non degni di essere amati. Le parole hanno un potere molto grande e impattante, sia in positivo che in negativo, verso chi le riceve, perciò ho sentito la necessità di portare sempre più messaggi di speranza sia per chi indossa l’oggetto artistico, sia per chi sta accanto e legge questo tipo di messaggio.

Ho immaginato un nuovo modo per far sentire amato anche chi non conosciamo e per poter raggiungere chiunque con frasi significative per la nostra anima. Qui ho imparato non solo a ricamare ma anche a mettere l’amore in quello che faccio fino alla fine: dalla realizzazione della borsa, alla scritta, all’impacchettamento finale, e perché ogni dettaglio è importante.

Durante un bel momento di condivisione con le altre ragazze de laboratorio artistico è venuta fuori una delle frasi più importanti per la mia vita: “Tu sei amabile perché Dio ti ha voluta così”. Ho deciso di scrivere questa frase sulla stoffa ricamandola e, cucitura dopo cucitura, ho sentito che la ferita del mio cuore di non essere degna di essere amata così come sono, veniva piano piano ricucita.

Quando un medico mette dei punti in una ferita del corpo, la cucitura può far male, esattamente come quando io mi pungo con l’ago mentre cucio, ma ho capito che è essenziale chiudere quella ferita, nonostante il dolore, in modo che non continui a sanguinare. Solo così la nostra ferita potrà rimarginarsi, tornare a vita nuova ed essere trasformata in feritoia per essere di aiuto a qualcun altro.

Grazie a questa esperienza in me sta nascendo il desiderio, sempre più forte, di utilizzar l’arte come mezzo di guarigione delle nostre ferite e poiché io sono anche un’educatrice, ho capito che può diventare uno strumento utile da utilizzare anche con i bambini, i ragazzi e gli adulti che vivono delle difficoltà e che fanno fatica ad esprimersi a parole.

 

Chiara Ferrarese
(Volontaria Esc)

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